[NFL] Week 12: Wilson ai limiti della perfezione (Pittsburgh Steelers vs Seattle Seahawks 30-39)

Grandissimo spettacolo al CenturyLink Field di Seattle dove i Seattle Seahawks hanno piegato 39-30 i Pittsburgh Steelers al termine di un match veramente avvincente. Grazie a questo successo Seattle torna ad avere un record sopra il 50% (6-5 per l’esattezza) e, se il campionato terminasse oggi, sarebbe ai playoff.

Gli Steelers, su cui ha naturalmente pesato il fardello di 4 palle perse, hanno ora lo stesso record di Seattle e rimangono comunque in piena lotta per un posto nella post season della AFC. I Seahawks hanno sconfitto, almeno stavolta, la maledizione dell’ultimo quarto (in tutti e 5 i k.o. subiti quest’anno gli uomini di Carroll erano avanti nella frazione conclusiva) ed anzi in attacco hanno giocato il loro miglior football proprio nel finale.

Wilson ha chiuso la gara con un rating pressochè perfetto di 147,9, frutto di 21 completi su 30 per 345 yard con 5 TD (record in carriera) e nessun intercetto. Il prodotto da Wisconsin è stato soprattutto efficace sui lanci intermedi, in cui ha prodotto un perfetto 8 su 8 per 194 yard. Pure il receiver Baldwin ha vissuto una giornata da incorniciare con 6 palloni catturati per 145 yard e tre mete, l’ultima delle quali, una galoppata da 80 yard, ha di fatto chiuso il match.

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Russell Wilson Seattle Seahawks

Gli altri due touchdown sono arrivati ad opera di Kearse che ha ricevuto 4 palloni per 47 yard. L’unica nota veramente stonata della giornata per i Seattle Seahawks è stata il grave infortunio al tight end Graham, k.o. per la rottura del tendine rotuleo, forse il peggiore infortunio al ginocchio per un atleta. Prima del k.o. Graham aveva contribuito non poco alla causa di Seattle con 4 ricezioni per 75 yard.

I Seahawks erano invece privi del runner Lynch operato per un’ernia, ma il suo sostituto Rawls era reduce dalle 209 yard corse contro San Francisco. La difesa di Pittsburgh ha però contenuto validamente il rookie, limitandolo a 81 yard in 21 portate. La tanto vituperata linea offensiva di Seattle ha faticato decisamente a proteggere Wilson nel primo tempo, poi nel secondo le cose sono andate decisamente meglio, con la guardia Gilliam che alla fine è stato il migliore del gruppo.

In difesa Seattle ha confermato che i tempi della Legion of Boom sono lontani visto che gli Steelers hanno guadagnato per via aerea 490 yard, record assoluto contro la franchigia di Seattle. In realtà Sherman ha coperto alla grande un cliente terribile come Antonio Brown, concedendogli appena tre ricezioni per 24 yard, e tutto sommato anche l’altro cornerback Shead, che finora era partito solo una volta da titolare, e da safety per di più, non ha giocato affatto male, concedendo a Bryant 5 ricezioni per 69 yard, con 40 di queste che però sono arrivate su un solo lancio.

Il problema è stato che contro Wheaton, considerato il receiver numero 3, si sono alternati 5 difensori ed il numero 11 ha punito durissimamente questa scelta portando a casa 201 yard. Molto bene invece la difesa di casa contro la corsa: Wagner e compagni hanno concesso a DeAngelo Williams appena 29 yard in otto portate.

In casa Pittsburgh l’attacco è vissuto nel bene e nel male sulla prestazione di Roethlisberger. Il regista originario dell’Ohio, ha demolito il secondario di Seattle in coppia con Wheaton, ma ha subito 2 intercetti, il primo dei quali ha fatto girare l’inerzia della partita. Già detto della prestazione monstre di Wheaton (9 ricezioni, 201 yard e una meta), c’è da rilevare che il secondo wide receiver di Pittsburgh, è stato in realtà il runner Wiliams con 7 palloni catturati per 88 yard, il che la dice lunga sulla grandissima prestazione del cornerback Sherman che ha quasi annullato il formidabile Antonio Brown.

Una nota di merito va per altro anche ad una linea offensiva che ha faticato sul rushing game ma che ha contenuto l’ottima pass rush di Seattle soprattutto grazie ai tackle Gilbert e Villanueva e al centro Wallace. In difesa giornata da dimenticare per i cornerback Blake e Cockrell che hanno concesso quattordici ricezioni sui sedici palloni lanciati nella loro direzione e tre touchdown. Bene invece un front seven che ha sì concesso ai runner avversari 100 yard ma in 27 portate (media 3,7 yard) e, trascinato dal tackle Heyward, ha messo a terra due volte Wilson.

Pittsburgh Steelers Ben Roethlisberger

Venendo alla cronaca del match, che il pomeriggio sarebbe stato piuttosto impegnativo per Roethlisberger lo si era capito sin dal primo drive, con Big Ben che provava tre lanci consecutivi, completando solo il primo per 7 yard. Seattle tentava invece di più la via del rushing game ma un sack di Hayward fermava la serie del locali ben all’interno della metà campo di Pittsburgh.
Gli Steelers recuperavano il pallone e al termine di un lungo drive infilavano i primi tre punti: protagonista era ancora Roethlisberger, ma a parte un lancio al tight end Miller per 17 yard, tutti gli altri completi erano passaggi corti, mentre DeAngelo Williams contribuiva alla causa con 15 yard in tre portate. Alla fine l’unico passaggio lungo del regista ospite nel drive cadeva incompleto e portava al field goal di Boswell che apriva le danze.

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Il primo quarto era da dimenticare per l’attacco di Seattle, che andava nuovamente al punt con un Wilson che faticava a trovare ritmo contro la feroce pass rush degli Steelers. Pittsburgh ripartiva dalle sue 8 ma grazie a due bei lanci a Brown per 15 yard, la ricezione più lunga per il fenomeno con l’84, e a Wheaton per 21, gli ospiti arrivavano velocemente sulle 31 dei locali, però qui il drive andava in stallo.
Sul un quarto e due, il coaching staff ospite si inventava una giocata quantomeno singolare e ne pagava le conseguenze: il quarterback di riserva Jones era in campo come holder, e prima dello snap passava dalla consuenta posizione di holder alla shotgun, poi allo snap era il gigantesco tackle Villanueva a sganciarsi per ricevere, ma il cornerback Lane, al rientro dopo una serie di problemi fisici iniziati col terribile infortunio al braccio sofferto nell’ultimo Super Bowl, gli saltava davanti ed intercettava facilmente l’ovale riportandolo per 54 yard.

Seattle ripartiva dalle 24 ospiti e nonostante una penalità di Sweezy, su un terzo and goal dalle 16, Wilson trovava Baldwin che si incuneava in mezzo alla difesa di Pittsburgh ed era 7-3. Gli attacchi però si erano ormai messi in moto e da lì si sarebbe assistito ai fuochi di artificio. La risposta di Pittsburgh infatti non si faceva attendere: partiti già a metà campo grazie ad un grande ritorno di Jacoby Jones ed a una penalità, gli uomini di Tomlin arrivavano sulle 14 avversarie grazie ai lanci di Roethlisberger, poi una corsa di Wiliams li portava sulle 11 da dove con un altro gioco a sorpresa, stavolta riuscito, cioè una reverse del receiver Bryant, Pittsburgh riguadagnava il vantaggio.

Sul drive seguente Seattle usciva da una situazione difficile grazie a due ottime ricezioni dello sfortunato Jimmy Graham, poi su un terzo e 16 Wilson pescava Kearse con un gran pallone (ed era la terza conversione di un terzo e lungo del drive). Il regista di casa però non alzava il piede dall’acceleratore, e serviva ancora Kevin Smith per 21 yard, quindi Kearse che segnava su un pass da 12 yard. L’attacco di Pittsburgh intanto aveva perso il tight end Miller per un problema alle costole, ma nessuno se ne accorgeva: la linea proteggeva alla grande Roethlisberger che con Wheaton polverizzava la resistenza di Seattle: un completo da 13 yard, poi uno da 41 poi ancora uno da 9 e la palla era sulle 6 dei Seahawks, da dove DeAngelo Williams si incaricava di violare la meta avversaria grazie al blocco devastante del centro Wallace.

Da notare che all’intervallo, Wheaton aveva già totalizato 103 yard, dopo averne messe assieme appena 45 nelle precedenti 5 partite. Uno dei “must” per Seattle nel secondo tempo era quello di mettere pressione su Roethlisberger e infatti nel primo drive ospite del secondo tempo, arrivava il primo sack ad opera di Clark, ma le ricezioni ancora di Wheaton e di Bryant, con un gesto atletico da cineteca, portavano gli Steelers sulle 11 di Seattle.

Doug Baldwin Seattle Seahawks

Qui la difesa di Seattle faceva buona guardia su Williams e Pittsburgh si doveva accontentare del field goal del 21-14. Il momento no per l’attacco di Seattle però continuava e l’incompleto di Wilson a Baldwin sanciva il secondo tre e fuori del terzo quarto. Però proprio quando sembrava che gli Steelers avessero a disposizione il colpo del k.o. ecco la svolta del match: Roethlisberger cercava un lancio a Wheaton ma all’ultimo si accorgeva che il suo receiver era ben marcato e cercava di trattenere l’ovale che però partiva lo stesso per poi atterrare nelle mani del defensive tackle Rubin.

Lo scampato pericolo metteva finalmente le ali ai piedi dell’attacco di Seattle, con Graham che riceva alla grande un’ottima palla di Wilson venendo fermato sulla 1, da dove Rawles segnava la meta del 20-21, punteggio che rimaneva tale perché Hauschka si faceva bloccare il calcio da Hayward, e per il kicker da North Carolina State era la terza trasformazione fallita negli ultimi due match. Pittsburgh riprendeva a macinare gioco, però quasi a metà campo su un terzo e uno i coach degli Steelers decidevano per l’azzardo, ma il passaggio lungo di Roethlisberger a Bryant cadeva incompleto. In avvio di ultimo quarto ancora Pittsburgh aveva la palla per allungare, ma arrivava il secondo intercetto subito da Roethlisberger: Antonio Brown inciampava sulle gambe di Sherman (ma onestamente l’intervento del cornerback di casa era piuttosto sospetto) e quest’ultimo senza più l’avversario, portava a casa un facilissimo “pick”.

Seattle ripartiva così dalle 39 di Pittsburgh, ma un personal foul di Timmons la portava sulle 24. Da qui Wilson cercava in end zone Graham che però non riusciva a ricevere l’ovale e anzi nella ricaduta metteva male il ginocchio e purtroppo terminava qui la stagione. Poco dopo comunque Wilson pescava Kearse in end zone per il 26-21 Seattle. La gioia dei tifosi di casa durava però ben poco: Roethlisberger trovava Bryant per 11 yard poi faceva partire una bomba per Wheaton che riceveva e si involava verso la meta: 69 yard di ricezione e Pittsburgh nuovamente avanti anche se solo di uno perché la trasformazione da due non andava a buon fine.

Pittsburgh Steelers Martavis Bryant

Ormai la partita era una sfida fra registi, e Wilson non mollava una virgola: corsa di dieci yard, poi uno slalom fra i difensori di Pittsburgh per evitare il sack ed un lancio millimetrico a Lockett per 16 yard qiundi pass a Baldwin per 13. Il vero capolavoro però Baldwin lo compiva subito dopo facendosi trovare libero per la meta del 32-27, complice anche un errore di copertura dei defensive backs di Pittsburgh. Il drive seguente degli Steelers era tutto di passaggi, con gli ospiti che arrivavano fin sulle 10 dei Seattle Seahawks.
Qui Roethlisberger lanciava due incompleti, poi decideva di correre sul terzo e dieci, ma veniva fermato a tre metri dalla meta. Sul quarto e 3 a tre minuti dalla fine Tomlin optava per il field goal del 32-30 confidando poi nella propria difesa.

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La fiducia dell’head coach di Pittsburgh era però mal riposta: poco prima del two minutes warning, Wilson trovava Baldwin con un lancio corto su una traiettoria ad attraversare il campo che però il receiver da Stanford trasformava in un super guadagno di 80 yard eludendo i maldestri tentativi di placcaggio di Mitchell e Blake e segnando così la meta che di fatto chiudeva il match.

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