ELF: review di week 5 – 2024

Dopo week 5 della ELF abbiamo tre squadre imbattute: Vienna Vikings, Stuttgart Surge e la sorprendente new entry Madrid Bravos.

Barcelona Dragons – Milano Seamen 18-27

Convincente vittoria dei Seamen grazie a un’ottima difesa e a un attacco che finalmente fa anche un buon gioco di corsa grazie a Jaques Crawford, ma anche alle uscite in scrambling di Zach Bronkhorst. Il commento approfondito lo potete leggere qui.

Helvetic Mercenaries – Tirol Raiders 10-33

Troppo forti i Raiders per i volenterosi Mercenaries che hanno fatto una impressione migliore che nelle partite precedenti, soprattutto nel primo tempo, durante il quale sono andati due volte in vantaggio. I tirolesi sono usciti alla distanza dominando nettamente nel secondo tempo.

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E’ stato un incontro tra una squadra, quella svizzera, che ha puntato molto sul gioco aereo, e l’altra fortemente orientata alle corse grazie alla coppia Bonatti- Haslwanter che in due hanno corso per 133 yard e 3 TD. Buona la prestazione del QB degli elvetici, Carlton Aiken, che ha guadagnato 212 yard con i passaggi e 60 con le sette corse personali, una delle quali per un TD. Gli sono stati validi collaboratori i ricevitori Milan Spiller e Anthony Brown.

Si parte con gli attacchi un po’ contratti e un punt a testa, poi gli svizzeri vanno in vantaggio al loro secondo possesso con un calcio di Nils Jonkmans da 36 yard a conclusione di una serie di 12 giochi per 70 yard di guadagno. Il successivo possesso dei tirolesi si sviluppa tra primo e secondo quarto e si completa con una corsa in end zone di 1 yard di Lukas Haslwanter. I drive successivi, dall’una e dall’altra parte non hanno esito per merito delle due difese molto attente, poi nella seconda metà del secondo quarto, i Mercenaries fanno il controsorpasso grazie ad un ritorno di punt di Ken Hike che arriva fino alle 10 dei Raiders. Aiken conquista le prime 7 con un passaggio al TE Nicola Singer, poi corre le restanti tre per il 10-7. Prima della pausa i Raiders ripassano in vantaggio dopo aver provocato un fumble di Spiller sulle 31 dei Mercenaries: due corse brevi, poi N’Kosi Perry passa a Feliz Reitter per un TD da 20 yard.

I Raiders prendono il largo nel terzo quarto con un drive quasi tutto di corse che Perry conclude con un run di11 yard per il 20-10. Gli svizzeri rispondono con un tentativo di field goal da 40 yard che Jonkmans fallisce, poi i tirolesi passano altre due volte, la prima con una corsa di 7 yard di Bonatti, la seconda ancora con Bonatti che corre per 4 yard per il 33-10 finale. I Raiders si mantengono sulla scia dei Surge dimostrando solidità e concretezza: i Mercenaries confermano di essere buoni combattenti, con una buona difesa ma hanno un attacco in cui il buon Carlton Aiken è troppo spesso costretto a cantare e portare la croce avendo come terminali affidabili solo Anthony Brown e Nicola Spiller.

Munich Ravens – Stuttgart Surge 22-38

Una bella partita, giocata al Max Morlock di Norimberga davanti a quasi 11000 spettatori ha confermato la forza della compagine sveva contro i Munich Ravens decisamente migliori che nella partita di andata.

L’offense bavarese questa volta ha guadagnato 325 yard di cui 239 su passaggio. E’ andato meno bene il gioco di corsa, solo 86 yard su 21 tentativi, soprattutto per merito della difesa Surge che contro le corse è la migliore della lega con 60 yds concesse per partita. I Surge hanno attaccato soprattutto sulla terra, come è loro consuetudine, guadagnando mediamente 5,24 yard per tentativo ma sono stati ancor più efficienti nel gioco aereo con un 75% di completi per una media di 9,18 yds/att.

Di fronte a questi Surge i Ravens hanno cercato di fare una partita orgogliosa, soprattutto nel secondo tempo dopo aver subito la travolgente prima metà di partita dei gialloblu. I Surge passano al loro primo turno d’attacco con un TD pass di 4 yard di Ryan Hennessey per Luis Geyer a coronamento di una serie combinata di corse di Nicholas Khandar e Kai Hunter, e di passaggi indirizzati soprattutto a Geyer. I Ravens provano a reagire ma, arrivati in territorio Surge, Chad Jeffries si fa intercettare un passaggio da Chad Walrond che riporta l’intercetto in campo Ravens. Dalle 43 yard Hennessey completa un passaggio che manda in end zone Damon Hazelton. Dopo il cambio di campo arrivano i primi punti dei bavaresi grazie a un field goal di Robert Werner da 35 yard a cui risponde poco dopo Stuttgart con un FG da 26 yard di Lenny Krieg. Nel turno successivo è Hennessey a subire un intercetto da Jonas Gürntke, ma i Ravens non ne traggono alcun vantaggio,

Nel primo drive del secondo tempo Stuttgart mette virtualmente fine all’incontro segnando ancora con un TD pass di 4 yard di Hennessey per Paul Steigerwald. A questo punto i Ravens hanno una reazione orgogliosa e Chad Jeffries completa sette passaggi per coprire quasi settanta yard e poi correre personalmente l’ultima yard per il 10-24. Si arriva all’inizio dell’ultima frazione con i Surge che vanno ancora in meta con un passaggio di 10 yard per Steigerwald. La partita è ormai decisa ma i Ravens non si arrendono e segnano un bel touch-down con un passaggio di Jeffrey per Tomiwa Oyewo che entra in end zone per una ricezione da 39 yard. Stoccarda risponde con una serie di corse di Hunter e Khandar ed è quest’ultimo a varcare la goal line dopo un run di 43 yard per il 38-16. Ma non é finta perché Chad Jeffries si mette in proprio e completa un drive da 60 yard in cui completa un passaggio da 12 yard per Marvin Rutsch e poi corre cinque volte, l’ultima delle quali per il TD da 1 yard del 38-22 finale.

Prague Lions – Vienna Vikings 3-42

Partita senza storia, secondo previsione, in cui i Vikings hanno dettato legge per tre quarti di gara per poi tirare i remi in barca nell’ultimo quarto di gioco.

Mattatore dell’incontro è stato Reece Horn che ha ricevuto 8 passaggi per 238 yard e 3 TD terminale affidabilissimo per il QB Shelton Eppler che ha completato il 64% dei passaggi per 413 yard e 4 TD. I Lions hanno tentato in tutti i modi di arrivare alla goal line avversaria ma é mancata loro la continuità per portare a termine anche dei drive iniziati in modo promettente. Tra i cechi si sono messi in evidenza il solito Adam Zouzelka con 47 yard corse e 4 su ricezione, e il WR Radim Kalous con 6 ricezioni per 69 yard. Entrambe le squadre andranno giudicate in partite contro avversari di pari livello

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Fehèrvàr Enthroners – Wroclaw Panthers 12-44

Anche l’incontro giocato nell’antica capitale magiara ha avuto l’esito previsto: troppo grande la differenza tra i polacchi che fanno parte dell’elite della lega e gli ungheresi al loro secondo anno.

I Panthers hanno messo subito al sicuro il risultato con un primo quarto in cui sono andati in touch-down tre volte. Gli Enthroners sono stati colpiti a freddo alla prima azione quando Jack Mangel si è visto intercettare un tentativo di passaggio da Devan Burrell che ha riportato l’intercetto in touch-down. Poi sono arrivati i TD di Kazpar Jaszewski su ricezione di un passaggio di John Uribe, un terzo da una corsa di 42 yard di Dawid Brzozowski. All’inizio del secondo quarto é arrivato il TD del 28-0 per un passaggio di Uribe per Matthew Cole.

Fehèrvàr nel frattempo non era mai riuscita a reagire finché nel successivo possesso di Wroclaw il DE americano Malik Crenschaw non forza un fumble e consegna l’ovale a Mangel sulle 20 dei Panthers. Il QB dei magiari passa prima al TE Henry Rowland per 7 yard, poi a Nathan Robitaille il TD pass di 13 yard del 6-28. Segue il tentativo di trasformazione da un punto che viene bloccato dallo special team polacco e riportato in end zone per un safety che porta il punteggio sul 30-6 che resta invariato fino alla fine perché ie due difese riescono a fermare gli attacchi avversari.

I Panthers passano ancora al primo possesso del secondo tempo con un altro passaggio di Uribe per Cole per 31 yard. Dopo un altro punt degli Enthroners, arriva un altro TD dei Panthers con una corsa di 5 yard di Jaszewski. Infine, nel quarto periodo, i caparbi ungheresi costruiscono un lunghissimo drive che dopo quasi nove minuti, dopo aver risalito il campo per 80 yard, si conclude con i TD di Robitaille che riceve un passaggio di 9 yard per il 44-12 finale. Per i Panthers é l’interruzione di una stringa di tre sconfitte consecutive, per gli Enthroners una sconfitta contenuta entro limiti onorevoli, a dimostrazione che il gap tra le migliori e le ultime del ranking sta gradatamente diminuendo.

Berlin Thunder – Rhein Fire 24-27

La partita di Berlino ha dato due risposte ai quesiti della vigilia: la prima è che i Thunder, di sicuro molto migliorati rispetto allo scorso anno, non sembrano ancora maturi per competere per l’obiettivo più importante, la seconda è che i campioni non sono più gli invincibili della stagione scorsa, ma hanno ancora il carattere, il mestiere e l’autorevolezza per risolvere le situazioni più complicate.

I berlinesi, partiti benissimo, non sono stati capaci di dare il colpo da KO all’avversario alle corde, così nel secondo tempo sono stati presi dalla “paura di vincere” dando l’impressione, nell’ultimo periodo, di essere rassegnati alla sconfitta. La difesa dei Thunder, che nel primo tempo aveva contenuto molto bene Glenn Toonga, nel secondo tempo non é quasi mai riuscita a fermarlo. Delle 175 yard totali, il RB britannico ne ha corse solo 61 nel primo tempo e solo 19 nel primo quarto, per poi dilagare nel secondo tempo. I renani continuano ad avere problemi con il gioco aereo: Jadrian Clark ha chiuso con un buon 16 su 24, ma per sole 158 yard subendo un intercetto e 3 sack.

I Thunder sono partiti alla grande andando in touchdown con una corsa di 7 yard di Aaron Jackson ma poi hanno avuto il torto, sul 7-0, di non capitalizzare su un fumble di Clark che ha dato loro il possesso sulla linea delle 7 dei Rhein Fire. Tre tentativi falliti ed errore anche nel field goal. I renani, dopo lo scampato pericolo, hanno imbastito un buon drive che Toonga ha concluso con un run di una yard per varcare la goal line. I berlinesi sono ancora in palla e nel possesso seguente si riportano avanti con un gran passaggio di 40 yard di Jakeb Sullivan per Robin Wilzeck, poi, dopo un punt dei granata, vanno ancora in touchdown con una corsa di 11 yard di Albert Wiesingstrauch per il 21-7.

Il terzo periodo inizia con i berlinesi in possesso, ma Sullivan si fa subito intercettare un tentativo di passaggio da Till Janssen sulla linea delle 35 di Dusseldorf. Il primo gioco dei Fire è una corsa di Glenn Toohga che riesce finalmente a superare la linea avversaria e correre in campo aperto per 42 yard. Seguono altre corse brevi dell’inglese che completa il drive con un’ultima corsa di una yard oltre la goal line per il 21-13. I Thunder rispondono con un paio di rush di Wiesingstrauch, ma arrivati sulle 27 di Dusseldorf devono calciare un field goal che Dominik Eberle realizza da 45 yard per il 24-13. Torna in campo l’offense team di Dusseldorf e in sei giochi copre 70 yard con le corse del solito Toonga ma, soprattutto con un pass di 31 yard di Clark per Florian Eichorn ed un altro di 8 per Sergey Kendus che poi correrà le rimanenti 18 yard per entrare nella end zone dei Thunder.

Da questo momento l’inerzia della partita passa dalla parte dei renani mentre l’offense berlinese cerca di esercitare il ball control per far passare il tempo. Il drive dura più di cinque minuti per guadagnare solo 20 yard e si conclude con un punt. La difesa berlinese resiste all’offense dei campioni costringendoli a calciare, ma l’attacco conquista solo 27 yard prima di calciare il punt che Omari Williams riporta fino alle 33 del territorio dei Thunder. Dopo un completo di Clark per Harlan Kwofie per 7 yard arrivano quattro run di Toonga, l’ultima delle quali per il touch-down del sorpasso:25-24 che poi diventa 27-24 per effetto della trasformazione da due punti. Ci sarebbe tutto il tempo, mancano sei minuti, per ribaltare il risultato, ma i Thunder sembrano non crederci più e fanno un turnover on down che restituisce il possesso ai Fire che lo tengono fino al termine. I campioni ripetono l’impresa di Parigi con un altro come-back che ipnotizza gli avversari, ma non convincono ancora completamente.

Foto di copertina di Hannes Jirgal

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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