La newsletter: quando i giocatori NFL lavoravano in offseason

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Nel numero 44 della Newsletter, accennavamo al fatto che, fino agli anni ’70, i giocatori NFL avevano la necessità di trovarsi un impiego per la off season, perchè i salari non erano certo quelli di adesso (660mila dollari per un giocatore con zero anni di esperienza), e bisognava pur sbarcare il lunario nei mesi in cui la NFL era ferma e le squadre, ovviamente, non pagavano. In quell’occasione ricordammo di come Bart Starr vendeva pneumatici in off season, ma il simbolo di questi giocatori lavoratori è certamente Roger Staubach, il leggendario quarterback dei Dallas Cowboys.

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Con un ingaggio annuale di 25mila dollari nella sua stagione da rookie, Staubach aveva sicuramente bisogno di integrare le proprie entrate in off season, per cui iniziò, una volta finito il campionato, a vendere case per una delle più famose agenzie immobiliari del Texas: la Henry S. Miller.

Dopo qualche anno di apprendistato presso la Henry S. Miller, Staubach decise di mettersi in proprio specializzandosi nella compravendita di locali commerciali, e fu proprio questa la sua occupazione principale anche quando si ritirò dal football, diventando uno degli uomini più ricchi degli Stati Uniti.

Non era così infrequente che le occupazioni temporanee durante la off season diventassero, poi, il lavoro vero e proprio che i giocatori avrebbero svolto una volta appeso casco e paraspalle al chiodo. Fu così per Frank Tripucka, ad esempio. Il quarterback dei Denver Broncos sfruttò alla grande l’apprendistato fatto come lavoro secondario presso un produttore di birra locale per diventare, poi, uno dei più grandi produttori di birra della East Coast, dopo il suo ritiro.

Altri si costruirono una carriera alternativa in altri sport. È il caso del defensive end dei Broncos (ancora loro…) Greg Boyd, che giocava sei mesi a football e negli altri sei mesi si dedicava al wrestling, per poi diventare un wrestler a tempo pieno con il soprannome di Hercules.

Molto particolare la soluzione adottata da alcuni giocatori dei Philadelphia Eagles negli anni ’60, che formarono una squadra di basket che, durante la off season, faceva un tour nelle high school giocando partite di esibizione, ovviamente contrattando un ingaggio che spesso consisteva in una percentuale dell’incasso, contro delle squadre di All Star locali.

Al giorno d’oggi molti giocatori continuano ad avere un lavoro secondario da svolgere in off season, ma non si tratta più di occupazioni necessarie ad integrare gli ingaggi, quanto, spesso e volentieri, dei tentativi di investire i soldi guadagnati in attività che possano poi essere lucrative anche in futuro, dopo il ritiro dalla NFL.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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