Il riassunto di Week 6 della NCAA 2024

Diffidate quando un weekend di college football NCAA vi sembra tranquillo e privo di partite di interesse. È proprio in questi weekend che succedono le cose migliori.

La week 6 di NCAA vedeva un solo match tra avversarie all’interno del ranking, il quale è stato tra le partite meno divertenti del weekend: al Kyle Field di College Station la #25 Texas A&M ha rullato la #9 Missouri 41-10, in una partita che non è mai stata competitiva. Ottima la prova degli Aggies che, considerando il trambusto della SEC si rilanciano prepotentemente verso le posizioni di vertice della conference, guidati da un Le’Veon Moss da 138 yard corse e 3 TD.

La SEC, dicevamo.

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È successo l’incredibile. Gli Alabama Crimson Tide, squadra alla #1 del ranking nazionale dopo la vittoria di 7 giorni fa in casa contro Georgia, sono caduti in trasferta sul campo di Vanderbilt. Sì, quella Vanderbilt che Nick Saban diceva fosse “l’unico campo semplice su cui giocare in SEC”. Un match eroico del quarterback ex New Mexico State Diego Pavia che ha guidato i Commodores a un match da 40 punti contro l’ultrablasonata rivale. Alabama è partita in quarta – avete mai provato a partire in quarta? Vi muore il motore – e dopo poco più di un quarto si è trovata a fronteggiare uno svantaggio di 13 punti costruito anche grazie alla brutta pick six lanciata da Jalen Milroe, ritornata in endzone dal CB di Vandy Randon Fontenette. Dovendo ricominciare da capo, inserendo le marce una dopo l’altra, la squadra di Kalen DeBoer è rientrata in partita senza però mai andare in vantaggio, perché l’attacco di Vandy ha continuato, per tutta la sera, a macinare yard sul terreno e in aria. Una vittoria strameritata che insegna, una volta di più, come in questa SEC non esistano partite semplici – neppure Vanderbilt!

Il post partita – con invasione e corteo per le strade del goalpost – è puro cinema.

Ma Bama non è stata l’unica squadra di SEC che ha subito inaspettatamente un upset da una avversaria al di fuori del ranking. L’altra malcapitata è Tennessee, sconfitta 19-14 sul campo di Arkansas, al termine di un match giocato molto male dai Vols, quasi irriconoscibili rispetto alle precedenti buone uscite. Male Nico Iamaleava che chiude una partita senza spunti in modo preoccupante, con una gestione del cronometro imbarazzante, che ha consegnato la W ai Razorbacks. La partita non è stata estremamente divertente ma Arkansas si è fatta decisamente preferire. Il basso punteggio è derivato da ben 4 (!) turnover on downs, 2 per parte. Restano così solo 3 squadre imbattute in conference, di cui 2 – Texas e LSU – hanno però giocato un’unica partita di conference.

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Nelle altre partite di conference Ole Miss si riprende e va a vincere una bella partita 27-3 sul difficile campo di South Carolina, Florida vince in casa 24-13 contro UCF mentre Georgia batte in casa Auburn 31-13, pur lasciando ancora qualche interrogativo sulla propria solidità.

Ma non c’è solo l’SEC.

Altre due squadre nella top 11 del ranking dell’AP hanno subito degli upset da squadre fuori dal ranking, entrambe squadre della BigTen che finora avevano lasciato parecchi dubbi che dopo questo sabato son divenuti certezze: parliamo di Michigan e di USC. I Wolverines hanno perso 27-17 sul campo di Washington, nel rematch di quello che solo 9 mesi fu il National Championship Game. Sembra passato un secolo per queste due squadre. Malissimo in attacco Michigan che non muove mai le catene fino alla sostituzione di Alex Orji con il suo backup Jack Tuttle, che entra e inizia a far girare l’attacco portando il match in parità con un ottimo TD-pass per Colston Loveland. L’effetto Tuttle però, dura poco, risale in cattedra Will Rogers e Washington ritrova presto il vantaggio che non mollerà più, grazie a un fumble e un intercetto negli ultimi due possessi di UM.

Per USC il discorso è simile. La sconfitta per 24-17 sul campo di Minnesota ha lasciato le stesse sensazioni di quella di qualche settimana contro Michigan. USC soffre tremendamente la fisicità delle squadre di BigTen. Una partita non divertentissima, decisa fondamentalmente dagli errori dell’attacco dei Trojans, nei quali ha fatto breccia Minnie per portare a casa un ottimo upset.

Continua, invece, la corsa di Ohio State, che ha battuto in casa Iowa 35-7 senza grosse difficoltà. Resta imbattuta anche Indiana, che supera 41-24 Northwestern a domicilio e si proietta alla sfida con Nebraska con grandissima fiducia. Vince ancora anche Oregon, 31-10 contro Michigan State e solo leggermente diverso è il punteggio con il quale Penn State supera UCLA, 27-11.

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Torna alla vittoria Nebraska che interrompe l’imbattibilità di Rutgers con un polveroso 14-7 giocato nel mezzo di una sorta di tempesta tropicale, con forti venti e una temperatura di oltre 35°C del tutto inusuale per l’ottobre del Nebraska.

Torna a vincere anche Wisconsin, che supera agevolmente Purdue 52-7.

Quando parliamo di BigXII ormai non ci stupisce più nulla. È dunque da considerarsi normale la striscia di vittorie di Iowa State che continua a rullare avversario dopo avversario con il suo gioco violento e la difesa rocciosa: 43-21 in casa contro Baylor è la prova che i Cyclones quest’anno fanno sul serio.

Cade ancora Oklahoma State, che perde in casa 38-14 contro West Virginia: quello dei Cowboys è sostanzialmente un crollo verticale dopo le ottime prime 3 uscite stagionali.

Da considerarsi del tutto normale anche la vittoria di Houston, che dopo due partite di fila a secco di punti (!) ne segna 30 sul campo di TCU, battendo i padroni di casa 30-19.

Continua l’andamento caracollante di Arizona che non riesce a far seguito ad una gran vittoria con una conferma: la sconfitta in casa per 28-22 contro Texas Tech ridimensiona le ambizioni degli Wildcats e contemporaneamente dà un enorme boost a quelle dei Red Raiders, unica squadra con già 3 vittorie all’attivo nei match di conference.

Un’altra delusione della stagione è Kansas: dopo le stagioni passate sempre in ascesa era arrivato il momento – con l’uscita di Texas e OU dalla BigXII – di provare seriamente a competere per la conference: la sconfitta per 35-31 (anche un po’ sfortunata) contro Arizona State porta il record dei Jayhawks a 1-5, ancora a caccia della prima vittoria in conference.

In ACC è successo molto. Ma partiamo dalla fine con quella che è stata una delle partite più belle del weekend.

Miami sopravvive. La sfida giocata in trasferta sul campo di Cal – con calcio d’inizio alle ore 19.10 californiane, che sarebbero le 22.10 per quelli che vivono sulla costa Est – si era trasformata in un’enorme trappola per la squadra di Mario Cristobal. L’attacco di Miami ha stentato a decollare, mentre quello di Cal, guidato dal duo QB-RB Mendoza-Ott, ha colpito ripetutamente la difesa degli Hurricanes. La parola fine al match sembrava averla messa il terribile intercetto lanciato da Cam Ward, totalmente fuori dalla partita fino a quel momento. La forza di Miami è stata non smettere di crederci nemmeno sotto di 25 punti a 15 minuti dalla fine. La rimonta finale è stata stupenda, aiutata forse anche da un paio di chiamate arbitrali controverse che hanno portato al TD del definitivo 39-38 a 26 secondi dalla fine, grazie al TD-pass di Cam Ward per Elijah Arroyo.

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Perde la propria imbattibilità Duke, sconfitta 24-14 sul campo di Georgia Tech, mentre prosegue l’ottima stagione di Syracuse, che arresta l’imbattibilità di UNLV vincendo un match stupendo – che in un weekend più tranquillo, sarebbe potuto tranquillamente essere il più bello della settimana – all’Overtime per 44-41.

Cade di nuovo Louisville, sconfitta in casa 34-17 da SMU, così come perde in casa NC State il derby con Wake Forest 30-34, mentre Virginia Tech va a vincere senza sudare sul campo di Stanford 31-7.

Resta ancora imbattuta Pitt, che va a vincere anche a Chapel Hill 34-24 contro i padroni di casa di North Carolina, grazie alla prova da 11 ricezioni e 155 yard del RB Desmond Reid, che ha anche corso per 55 yard.

Infine vince agevolmente Clemson sul campo di Florida State 29-13.

Tra le non power4 ci sono 2 cose da segnalare:

1 – Hiroshima e Nagasaki erano ancora in fiamme l’ultima volta che le due accademie principali – Army e Navy – iniziarono contemporaneamente le proprie stagioni con 5 vittorie e 0 sconfitte. Speranze Playoff?

2 – Ashton Jeanty ha corso 186 yard e 3 TD con solo 13 portate, nella vittoria per 62-30 di Boise State su Utah State, e ha trascorso in panchina praticamente tutto il secondo tempo. Viste le prove altalenanti di Cam Ward e Jalen Milroe, e considerando che la Colorado di Travis Hunter era in bye, è lui il grande vincitore del weekend in ottica Heisman Trophy.

Per questo weekend è tutto, a risentirci tra 7 giorni!

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